Certosa di San Martino, Chiesa
Il dipinto venne commissionato al De Ribera nel 1638, per la cifra di 1000 ducati, dall’allora priore della Certosa, Giovanni Battista Pisante, quale parte di una più ampia commissione che comprendeva anche la serie dei quattordici Profeti, il San Girolamo, il San Sebastiano e il San Bruno che riceve la regola. Il valore complessivo del lavoro affidato all’artista spagnolo si aggirava intorno ai 2160 ducati, ma a causa delle numerose commissioni accumulate in quegli anni, e anche per colpa di una malattia psichica degenerativa che lo condusse di fatto all’infermità, De Ribera fu in grado di consegnare La Comunione degli Apostoli solo intorno al 1651, come testimoniato dal cartiglio in basso a sinistra.
L’opera andò così infine a completare il ciclo che adornava il coro della chiesa, dove erano già esposti l’Ultima cena (1589) di Paolo Veronese, la Lavanda dei piedi (1622) di Battistello Caracciolo, la Pasqua degli Ebrei (1639) di Massimo Stanzione e l’Adorazione dei pastori (1642) di Guido Reni.
Nel suo insieme, il dipinto contiene una serie di omaggi a vari maestri: dalle ampie e luminose composizioni alla Paolo Veronese, all’uso dei colori tipico di Tiziano, ma anche di Domenichino e Lanfranco. Le grandi pale del Caravaggio vengono invece rievocate dall’ampio drappo rosso che incornicia la scena.
Particolare, nella disposizione degli apostoli intenti a ricevere l’eucarestia, è la figura a sinistra, in secondo piano, che guarda in direzione dello spettatore, con aria dubbiosa e con la mano sul mento: si tratta infatti di Giuda Iscariota.
Autore
De Ribera Jusepe detto Spagnoletto (1591-1652)
Soggetto
Istituzione dell'Eucaristia, Gesù ed Apostoli, Angeli
Data
1651
Dimensioni
Altezza: cm. 400; Larghezza: cm. 400
Tipo
Dipinto/Tela/Pittura a Olio
Localizzazione
Certosa di San Martino, Chiesa
Gestione dei diritti
Ministero della cultura / Direzione regionale Musei Campania